Tecnologia al Servizio dell'Umanità: L’Intelligenza Artificiale e il Bene Comune nei Servizi Sociali
Luz Margarita Paredes
“AI Roma”: un’iniziativa per il Bene Comune
“AI Roma” nasce con un obiettivo chiaro: impiegare l’intelligenza artificiale per migliorare i servizi sociali, aiutando le istituzioni a rispondere in modo più efficace e umano ai bisogni della comunità.
Grazie a un sistema avanzato di analisi dei dati, AI Roma ha già ottenuto risultati significativi sotto diversi punti di vista:
- Ha dato supporto agli anziani, identificando delle persone a rischio di isolamento sociale e sviluppando programmi di assistenza personalizzati;
- Ha dato aiuto alle persone senza fissa dimora, elaborando una mappatura delle aree urbane più vulnerabili per una distribuzione più efficace delle risorse.
- Ha introdotto l’inclusione digitale con dei corsi di alfabetizzazione tecnologica per ridurre il divario digitale e garantire a tutti l’accesso alle opportunità della digitalizzazione.
Chi ha sviluppato “AI Roma” e dove è stato applicato?
AI Roma è il risultato della collaborazione tra esperti di tecnologia, amministrazioni locali e organizzazioni sociali. È un progetto promosso da un gruppo di ricercatori e ingegneri, con il supporto di enti pubblici e privati che operano nel settore dell’assistenza sociale.
L’iniziativa è stata implementata a Roma, in alcuni quartieri con un’alta presenza di anziani e in aree urbane con una significativa comunità di persone senza fissa dimora, creando un modello replicabile in altre città.
Equilibrio tra generazioni: visioni a confronto
L’intelligenza artificiale viene percepita in modo diverso dalle generazioni: i più giovani la vedono come una risorsa naturale e promettente, mentre molti adulti e anziani temono che possa causare perdita di lavoro e insicurezza economica.
Per questo è fondamentale creare spazi di confronto intergenerazionale, dove si possa discutere apertamente, educarsi reciprocamente e progettare soluzioni eque. Solo così l’IA potrà davvero servire il bene comune, rispettando le esigenze di tutte le fasce d’età e valorizzando sia l’innovazione che l’esperienza.
Ruolo delle donne nell’intelligenza artificiale
Le donne rappresentano meno del 25% dei professionisti nel settore IA, ma il loro contributo è essenziale per costruire sistemi equi e sensibili.
Negli ultimi anni, la loro presenza è cresciuta grazie a programmi STEM e iniziative etiche. Progetti come “AI for Women’s Health” o l’Algorithmic Justice League dimostrano come la diversità di genere arricchisca il dibattito, corregga i bias e promuova soluzioni più inclusive.
Una tecnologia giusta nasce da prospettive diverse: il contributo femminile è fondamentale per orientare l’IA verso il bene comune.
In conclusione “AI Roma” è un esempio concreto di come l’intelligenza artificiale possa essere orientata al bene comune, migliorando la coesione sociale e l’efficacia delle politiche inclusive.
Affinché la tecnologia sia davvero un mezzo di cooperazione e giustizia sociale, però, è necessario che:
- Sia trasparente per evitare logiche opache.
- Promuova la partecipazione e coinvolga attivamente la società civile.
- Rispetti il principio del bene comune servendo l’interesse collettivo e non solo quello di pochi.
Come ci insegna San Tommaso d’Aquino, il bene comune non è un concetto astratto, ma una responsabilità concreta.
Ognuno di noi ha la possibilità di scegliere quale futuro costruire.
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